25 aprile - San Marco Evangelista - colore liturgico: rosso
Nella giornata del XXV aprile la Chiesa ricorda e celebra il martirio di San Marco Evangelista. Questa data è particolarmente rilevante sia per la nostra regione, sia per la nostra parrocchia.
San Marco è infatti patrono del Veneto, in quanto “filius et interpres” di Pietro, è considerato il proto-apostolo dei Veneti e l’intercessore della Serenissima presso Dio e la Vergine. E' altrettanto importante per la nostra parrocchia, perchè i membri della confratenita del SS. Sacramento, attiva nella nostra parrocchia fino agli inizi degli anni '80 del secolo scorso, avevano l'obbligo, secondo il "Capitolo Terzio" dello loro statuto, di presenziare a diverse messe durante l'anno, tra cui quella di S. Marco, avendo il dovere di organizzare e partecipare alle solenni processioni.
Di seguito una breve agiografia di S. Marco curata da Giuliano Ros.
SAN MARCO (11-68 d.C.)
Iōánnēs Márkos Levi (11-68 d.C.), evangelista ebreo nato a Gerusalemme (Palestina).
Presente al Concilio di Gerusalemme (49 d.C.), è stato attivo a Cirene, Cipro, Perge (47
d.C.), Antiochia (49 d.C.), Alessandria (61 d.C.), Roma (63 d.C.) e Aquileja (64-66 d.C.) 1 .
È stato il fondatore della Chiesa Aquilejese (Paolino d’Aquileia) 2 , della comunità ascetico-
eremitico-cenobitica dei Terapeuti di Alessandria e della chiesa giudaico-cristiana di
Alessandria (43 d.C.) 3 . Nella Passio sancti Marci evangelistae (XI sec.) vengono riportati i
miracoli della guarigione di Aniano ad Alessandria (43 d.C.), dell’apparizione al saraceno
in mare e del martirio a Bucoli in Egitto. Sepolto nel martýrion ad Alessandria, venne
traslato a Venezia (827). Definito “filius et interpres” di Pietro, è considerato il proto-
apostolo dei Veneti e l’intercessore della Serenissima presso Dio e la Vergine. Autore del
Vangelo più antico, gli viene attribuito anche un Vangelo segreto.
Iconograficamente viene rappresentato nelle sembianze di uno scriba (V sec.) o
seduto col Vangelo aperto mentre con la mano destra addita un leone ruggente sopra una
roccia che lo sovrasta (VI sec.). Nella diocesi di Ceneda è patrono di due arcipretali
(Fossalta e Portobuffolè), due parrocchie (Soffratta e Stevenà) e quattro cappelle
campestri: Revine, Carfagnoi di Trichiana, Donegal di Cessalto e Nosoledo (ora
scomparsa). In Istria si ricorda che “San Marco (il 25 aprile) porta la marénda in basso,
San Micèl (il 29 settembre) ’l la porta in çiélo”, mentre a Venezia si constatava che “co San
Marco pascuìza (coincide con la settimana di Pasqua), tuto el mondo matìza (va in guerra)”.
1 CHERIF HANI CHOUCRI, “La Chiesa di Alessandria. Un passato glorioso e un promettente futuro”, in AA.VV.,
Aquileia-Alessandria d’Egitto. Le radici comuni, Udine 2008, p. 54.
2 “Sic a beato Petro missu adiit Aquileiensem dudum famosissimam urbem, sacrati verbi pullulantia
disseminavit satoque centuplices fructus ad alta vexit felix horrea” [PAOLINO D’AQUILEJA, Iam nunc per omne
lux refulget speculum; cfr. GILBERTO PRESSACCO, “La musica nel Friuli storico” (1983), in L’arc di San Marc
(vol. I tomo 1), Pordenone 2002, p. 68].
3 GILBERTO PRESSACCO, “Musicisti e musica tra Friulani e Sloveni nel secolo XVI” (1991), in L’arc di San Marc
(vol. II tomo 1), Udine 2013, p. 308.
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