Oggi 21 dicembre la Chiesa celebra l'ultima festa prima della Natività del Signore, interrompendo le Ferie maggiori, per onorare San Tommaso Apostolo, patrono della nostra parrocchia.
Tommaso nacque in Galileia e il suo nome deriva dall’aramaico “to’mā”, che significa “gemello”.
Dopo aver fatto tappa a Ninive in Assiria, ove si trova la più antica chiesa intitolata a lui, evangelizzò la Siria, la Persia e l’India, convertendo gli abitanti di Aden e subendo il martirio a Calamida nel 72 d.C. Fu sepolto a Édessa, ma nel XIII secolo le sue spoglie furono portate in salvo a Ortona (Abruzzo). Gli sono stati attribuiti tre scritti apocrifi (Apocalisse, Atti e Vangelo) di ispirazione gnostica.
Nell’iconografia viene rappresentato col libro, con la lancia, con la squadra d’architetto o semplicemente con il dito alzato nell’atto di provare a toccare.
Nella diocesi di Ceneda è patrono di tre parrocchiali (Faè, Col e Caneva) e di tre cappelle (Follina, Ronchena e Zottier). Dal repertorio dei proverbi veneti proviene l’avvertimento che “da San Tomìo [21 dicembre] le dornàde le torna indrìo”.
Questo perché il 21 dicembre è il solstizio d'inverno, giorno particolarmente simbolico per gli antichi, perché il sole raggiunge il minimo della declinazione.
Questo fatto è ricordato nell'antifona al Magnificat cantata nella novena che recita:
O Oriens, splendor lucis aeternae,
et sol justitiae: veni, et illumina
sedentes in tenebris, et umbra mortis.
SACRA RELIQUIA "EX OSSIBUS S. THOMAE" CONSERVATA PRESSO LA PARROCCHIA DI FAE'
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