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Famiglia Campion - Storia

I CAMPION DI FAÈ

Storia della famiglia Campion

Il cognome trae probabilmente origine dal toponimo “Campion” (un piccolo borgo di Colle Umberto, vicino a Conegliano), da cui intorno al XVI secolo si sono spostati. Nell’Ottocento sono attestati in Borgo di Sopra a San Micèl di Cimadolmo, ove sicuramente erano giunti molto prima. Un ramo della famiglia gestiva il passo barca sulla Piave e alcuni membri risultano nominati tra i fabbricieri della Parrocchia di S. Michele. Dopo l’occupazione dei territori veneti da parte dello Stato Italiano (1866), i contadini veneti subiscono un’opprimente legislazione con nuove tassazioni, che costringe molte famiglie a emigrare in Sud Brasile. Anche un ramo della famiglia Campion si stacca da San Micel di Cimadolmo e si sposta prima nel contado di San Polo, poi di Roncadelle e infine intorno al 1930 a Faè, ove abitano in una casa colonica di proprietà della famiglia Sommariva (originaria di Zoldo). Qui i Campion gestiscono a mezzadria un podere di quasi 18 campi trevisani (9 Ha) che, delimitato per buona parte da fossati e a sud dalla strada comunale (costruita nel 1835), produce vino, frumento, orzo, sorgo, nonché paglia e foraggio per la stalla. Nel 1956/57 la famiglia Campion lascia definitivamente la casa di Faè (detta “le scuoe” in quanto era stata proprietà di una confraternita) ed emigrano in Australia, lasciando il posto alla famiglia di Emilio Ros, proveniente da borgo Stradon di Ormelle.



Personaggi importanti

Nella famiglia Campion ci sono alcuni personaggi importanti, tra cui don Giacomo Campion (1819-71), sacerdote nato a San Micel di Cimadolmo, direttore del Dipartimento di Lettere del Regio Ginnasio di Caluso in Piemonte (1866-71)1 e suor Maria Veronica (Regina) Campion (1815-74), monaca veneta nata a San Micèl di Cimadolmo. Aderente all’Ordine Servita nel monastero Gesù e Maria delle Serve di Maria Eremitane del Beato Alessio Falconieri di Venezia (1844), si dedicò ai servizi e ai lavori manuali con “il carisma del servizio ai fratelli e alla Chiesa di Cristo” (tipica dei giganti dell’Ordine Servita) e mantenendo sempre intatto “il suo spirito operoso, allegro, sincero e spesso anche molto impulsivo”. Definita “creatura eletta e anima assai privilegiata da Dio”, icevette “notevoli doni spirituali, fra cui le stimmate”2. Sepolta nel cimitero di S. Michele in Isola a Venezia, è stata traslata prima nel monastero S. Maria Addolorata delle Serve di Maria Eremitane del Beato Alessio Falconieri di Carpenedo (1980) e infine nel cimitero parrocchiale di San Micèl di Cimadolmo (2017). Raffigurata in un affresco di Carlo Donati all’interno del tamburo della parrocchiale S. Michele di San Micèl di Cimadolmo (1927), a suor Maria Veronica è stato intitolato l’asilo parrocchiale (1910).


1 Il 14 /09/1854 il “Molto Rev.do D. Giacomo Campion di S. Michele di Cimadolmo de licentia Par.i.” battezza a Ormelle [AP Ormelle].

2 FLAVIO ZAGO, San Michele di Piave. Cenni storici, s.d.


A cura di Giuliano Ros

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