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La tradizione del "Te Deum" - 31/12/22

"Te Deum Laudamus" è l'incipit di uno dei più noti inni liturgici in prosa ritmica latina. Sebbene posto in chiusura dell'ufficiatura del Mattutino, l'inno è maggiormente noto per essere cantato, in diverse circostanze solenni, come preghiera di ringraziamento, notoriamente l'ultimo giorno dell'anno civile.

Secondo alcune fonti, l'Inno sarebbe stato redatto intorno all'anno 400, dal vescovo Niceta di Remesiana (Dacia Inferiore), per la cristianizzazione di quelle regioni.

L'ipotesi più accreditata, attualmente (suffragata dagli studî di A. E. Burn e di G. Morin [1]), ne fa una dossologia, al pari del Gloria in excelsis, ma ispirata ad una antica anafora contenente tutti gli elementi di una formula di fede, dunque rivolta solo a Cristo; con il passare dei secoli essa si è estesa anche al Padre e allo Spirito Santo [2].

La melodia ufficiale dell'inno fu pubblicata nel 1908 nel Graduale vaticano, e fu data in due forme: tonus solemnis tonus simplex, con gli incipit dei versetti ex abrupto; con molta probabilità in origine la melodia era più complessa di quella odierna.


Il Te Deum è stato oggetto di numerose composizioni musicali; di seguito vi proponiamo l'ascolto di una versione tratta dal Graduale e di una da essa derivata in musica polifonica.


Te Deum - Gregoriano


Te Deum - per coro e organo alternatim. Polifonia vocale di Giovanni Geraci - Versetti organistici di Josep Solè Coll.


Bibl.:

[1] G. Morin, Nouvelles recherches sur l'auteur du "Te Deum", in Revue bénédictine, XI (1894), pp. 49-77;

A. E. Burn, Niceta of Remesiana, Cambridge 1904; id., The hymne "The Deum" and its author, Londra 1926.

[2] Basilica Cattedrale di San Tommaso Ap.,


[Rielaborazione a partire da "Enciclopedia Italiana Treccani"



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